La celiachia è una malattia autoimmune che colpisce l’intestino tenue e viene scatenata dall’assunzione di glutine, una proteina presente in grano, orzo e segale.

Negli ultimi anni si è registrato un aumento dei casi di celiachia in molte parti del mondo. Questo può essere attribuito a diversi fattori, tra cui una maggiore consapevolezza e diagnosi della malattia, cambiamenti nelle abitudini alimentari e nell’ambiente.

In passato, molte persone con celiachia non venivano diagnosticate, quindi ora che si fa più attenzione, sembra che ci siano più casi.

Anche se, come detto, l’attenzione al problema è maggiore, la seguente tabella pubblicata dal sito Il Fatto Alimentare ci dimostra il preoccupante incremento dei casi di celiachia.

Negli ultimi anni, ci sono comunque state diverse scoperte interessanti riguardo a questa condizione.

1. Diagnosi precoce: La sensibilizzazione alla celiachia è aumentata, e ora ci sono test più accurati per diagnosticare la malattia, anche in persone che non presentano sintomi evidenti.

2. Genetica: È stato scoperto che la predisposizione genetica gioca un ruolo significativo nella celiachia. La maggior parte delle persone con celiachia ha specifici geni (HLA-DQ2 o HLA-DQ8) che aumentano il rischio di sviluppare la malattia.

3. Microbioma intestinale: Recenti studi hanno suggerito che il microbioma intestinale potrebbe influenzare lo sviluppo della celiachia. Un microbioma sano potrebbe aiutare a proteggere contro la malattia.

4. Trattamenti in fase di sviluppo: Ci sono ricerche in corso su trattamenti alternativi al dietetico, come farmaci che potrebbero aiutare a ridurre la risposta immunitaria al glutine o a proteggere l’intestino.

5. Consapevolezza e supporto: La consapevolezza sulla celiachia è aumentata, portando a una maggiore disponibilità di alimenti senza glutine e a un miglior supporto per le persone affette.

Anche se al momento non esiste una vera e propria cura, Il miglioramento del microbioma intestinale è un argomento di grande interesse nella ricerca scientifica e nella salute in generale. Ecco alcuni modi in cui è possibile promuovere un microbioma sano:

1. Dieta equilibrata: Consumare una dieta ricca di fibre, frutta, verdura, legumi e cereali integrali può favorire la crescita di batteri benefici. Alimenti fermentati come yogurt, kefir, kimchi e crauti sono particolarmente utili perché contengono probiotici.

2. Probiotici e prebiotici: I probiotici sono microrganismi vivi che possono apportare benefici alla salute, mentre i prebiotici sono sostanze che alimentano i batteri buoni già presenti nell’intestino. Integrare alimenti o integratori contenenti probiotici e prebiotici può aiutare a migliorare la composizione del microbioma.

3. Evitare l’uso eccessivo di antibiotici: Gli antibiotici possono alterare significativamente il microbioma intestinale, uccidendo sia i batteri patogeni che quelli benefici. È importante usarli solo quando necessario e sotto la supervisione di un medico.

4. Attività fisica: L’esercizio regolare è stato associato a una maggiore diversità del microbioma intestinale, che è un indicatore di buona salute.

5. Gestione dello stress: Lo stress può influenzare negativamente il microbioma. Tecniche di gestione dello stress come la meditazione, lo yoga e la respirazione profonda possono contribuire a mantenere un microbioma sano.

6. Idratazione: Bere a sufficienza è fondamentale per la salute intestinale. L’acqua aiuta a mantenere il sistema digestivo in movimento e supporta la crescita di batteri benefici.

7. Limitare zuccheri e cibi processati: Una dieta ricca di zuccheri e alimenti altamente processati può favorire la crescita di batteri nocivi. Ridurre il consumo di questi alimenti può aiutare a mantenere un microbioma equilibrato.

L’attività fisica rimane comunque uno dei migliori alleati dell’uomo. Da leggere il nostro articolo sui 10.000 passi.

Per approfondire:

Celiachia: manuale di sopravvivenza

Cucina Gluten Free: 100 ricette golose

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